Dal 15 al 22 Maggio 2010 si è tenuta la quarta edizione del Festival dell’arte russa, “sessione estiva”, evento interculturale, organizzato dalla Fondazione Nikolaos, che ha sancito il legame tra due città, Bari e Mosca, geograficamente lontane, ma accomunate da tante affinità, una su tutte il culto per San Nicola.
Alla Cerimonia di inaugurazione ufficiale del Festival ha partecìpato anche I’Ambasciatore della Federazione Russa in ltalia, Alexey Meshkov, della Mostra di Bambole “La Campagna Russa nell’ottocento” dello studio di G.Maslennikova di Mosca e dell’Arte applicativa tradizionale della Regione di Vologda.
Tanta energia è stata sprigionata nella bella Piazza del Ferrarese, fiore all’occhiello di Bari, gremita di gente animata dall’esibizione del Complesso di Canti Cosacchi “Volnaja Staniza“di Mosca, un gruppo di giovani di notevole temperamento e capacità espressive, che si adopera per la rinascita della cultura moscovita e la conservazione delle sue tradizioni.
I soprano Olga Pudova, soprannominata l’Usignolo, Elena Gaskarova, e il baritono Andrea Bondarenko,solisti dell’Accademia dei giovani cantanti del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo si sono esibiti in una irripetibile performance canora nell’amato Teatro comunale Piccinni, a quindici giorni dalla sua chiusura per restauro, diretti al pianoforte dal Direttore Artistico Larisa Gergreva.
Altrettanto virtuoso il concerto nella imponente e suggestiva Basilica Pontificia di san Nicola del coro Femminile della scuola dei Maestri di Cappella dell’Accademia Ecclesiastica di Mosca che, con straordinaria abilità vocale e musicale ha interpretato brani musicali per lo più religiosi, celebrando quei valori umani e spirituali che costituiscono la base indispensabile d’ogni autentico progresso culturale dell’intera umanità.
Una suggestiva serata, che si è poi conclusa con l’ inaspettata interpretazione dell’Ave Maria di Gounod dal cantante di Cellino San Marco, Albano Carrisi , giunto a sorpresa per ascoltare e rendere merito all’arte e alla cultura tradizionale russa.
Bari non si limita ad aprire le porte per offrire accoglienza, ma vuole andare
oltre per far conoscere le sue tradizioni e la sua cultura, partendo dal presupposto che la storia, la civiltà e le tradizioni fanno parte di una patrimonio comune.